Conferenza"Narrare l'arte: Anna Banti e Annalisa Gentileschi" a cura di Paola Bellin
La conversazione si propone di indagare il rapporto di elezione, pur lontano nel tempo/spazio, tra Anna Banti, critica d’arte, narratrice, e Artemisia Gentileschi, artista geniale del ‘600. Il punto di vista e di analisi vuole essere nitido e oggettivo a partire dalla narrazione di Banti, ingiustamente lasciata ai margini del canone letterario, e dall’opera di Artemisia la cui fama si è spesso concentrata più sulle vicende personali che sulla sua arte. Si porrà attenzione sul dialogo empatico che si crea tra loro attraverso la forza espressiva che le caratterizza: la parola e il segno. Anna Banti dedica ad Artemisia il libro che la rende famosa presso il grande pubblico, Artemisia, edito per la prima volta dalla Sansoni nel 1947 ma ripubblicato per Mondadori nel 1953 (“Narratori italiani”) e poi nella collana “Il bosco” nel 1965. È la storia, riscritta dopo la perdita del manoscritto originario, della pittrice seicentesca Artemisia Gentileschi, definita da Roberto Longhi «l’unica donna in Italia che abbia mai saputo cosa sia pittura, e colore, e impasto, e simili essenzialità». Due vite, quella dell’artista fiorentina e quella della scrittrice, in cerca dell’affermazione di sé e del riconoscimento della propria abilità al di là dell’essere donna, figlia di… o moglie di...
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